Luigino Cassan, ristoratore: «Vi spiego come mangiare il granchio blu»

granchio blu

Venezia, granchio blu in laguna. Dal pescatore al ristoratore. Luigino Cassan, imprenditore, si occupa da 30 anni di ristorazione. «Ho iniziato l’attività con Antica Besseta – spiega – dove di recente serviamo, sulla base della disponibilità del mercato, il granchio blu. E’ un granchio atlantico che è arrivato nella nostra laguna. Si è attecchito tantissimo ed è proliferato non solo qui da noi ma anche da Goro fino ad arrivare a Marano Lagunare. E’ comparso in Italia già una decina di anni fa, seppur questa specie “aliena” era già nota nelle coste del Sud, in Calabria e in Sicilia, perché le acque sono più calde. Successivamente è arrivato a Venezia, l’acqua è diventata nel tempo più calda e l’habitat è ideale».

Il “problema” del granchio blu

È tuttavia una specie che sta creando problemi ai pescatori. «Questi granchi blu, con queste bellissime chele – aggiunge – spezzano le reti dei pescatori che sono obbligati a tirarle su e a ripararle. Cosa peggiore è che mangia tutte le “moeche” e gli altri granchi più piccoli. Abbiamo sentito diverse volte i pescatori che stanno iniziando a commerciarli. Si possono trovare anche nel mercato di Rialto e di Chioggia. Invece di buttarli via abbiamo deciso, con i pescatori, di fare una sperimentazione e di iniziarli a proporli alla clientela, sono tra l’altro molto buoni».

«La preparazione del cibo – conclude – è simile a quella del “granso poro” e “granseola”. Si può preparare bollito con un po’ di prezzemolo e olio di oliva. Oppure un’ulteriore preparazione molto bella è quella con lo spaghettino fresco, granchio blu con la sua salsina, prezzemolo e un goccino di olio a crudo. Abbinamento con il vino consigliato è con la Vitovska, un vitigno antico, autoctono, a bacca bianca, da sempre presente nel Carso, perfetta per questa tipologia di crostaceo». 

 

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