Il parmigiano nato in Wisconsin, pizza per disperati, carbonara americana: sul Financial Times l'intervista che fa discutere all'esperto di cibo (italiano)

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    Sul Financial Times, Alberto Grandi, storico del cibo e docente all’Università di Parma, ha rilasciato un’intervista che fa discutere. E tanto, ma non è la prima volta. Intervistato sulle eccellenze gastronomiche italiane, Grandi smentisce l’origine del cibo italiano, sostenendo che molte sono pure invenzioni del marketing, che negli ultimi 50 anni hanno voluto nobilitare le origini.

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    Si legge sul profilo Instagram del giornale inglese, che spesso critica il nostro paese anche per motivi che con il cibo non hanno nulla a che fare: «La famosa e notoriamente inflessibile cultura alimentare italiana, promossa dai puristi e dai “gastronazionalisti” del paese, si basa in parte su “bugie, ricette inventate da conglomerati o cibo importato dall’America”.⁠

    E ancora. «Dalla carbonara al panettone passando per il tiramisù, molti dei “classici” culinari italiani sono invenzioni moderne, sostiene lo storico del cibo e professore Alberto Grandi nel suo podcast e nei suoi libri». Ma possibile?

     

     
     
     

     

     

     
     
     
     
     
     

     

     
     

     

     
     
     

     

     

     
     

     

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    Origini demolite

    Nell’articolo inglese, Alberto Grandi, come ha già fatto in un suo libro uscito nel 2018 ed in un’intervista sul Corriere di un anno fa, rivela verità scomode sul cibo italiano. Alcuni esempi? Il panettone era in realtà «una focaccia sottile e dura farcita con uvetta. Era mangiato solo dai poveri e non aveva legami con il Natale», finché non arrivò un certo Motta a cambiare le regole. Altro brand italiano top, come il Parmigiano, secondo Grandi comparve alla fine del XIX secolo nel Wisconsin in forme di circa 20 chili e con la crosta nera, prodotto da immigrati italiani. La pizza? S’iniziò a mangiare in America seduti, ma era un cibo per disperati.

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    Rabbia sui social

    Sul profilo Instagram del Financial Times, l’intervista ha scatenato un putiferio. «Probabilmente questo post verrà ricordato come l’inizio della terza guerra mondiale», Carbonara to the Italians!!! è un altro commento molto cliccato, «Ma state scherzando o cosa?».

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