Fonduta come nasce

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    Monica Rizzo
    Monica Rizzo
    Cresciuta a pane e ristoranti (letteralmente) ho scoperto presto il mondo del cibo e della cucina. Spadellatrice seriale, i miei studi alberghieri hanno affinato le mie tecniche e le mie conoscenze. Oggi finalmente posso mettere a disposizione tutto quello che ho imparato con chi come me ama cucinare. Pronti a scoprire segreti e tips per rendere perfetti i vostri piatti? E allora seguite la mia rubrica “Trucchi e consigli”.

    La fonduta è un piatto che evoca convivialità, calore e tradizione. Nata nelle fredde valli alpine, questa specialità ha saputo conquistare i palati di tutto il mondo, diventando un simbolo della cucina invernale. Ma come nasce questo piatto così amato e qual è la sua storia? Capire le origini della fonduta non è solo un esercizio di curiosità culinaria, ma un modo per apprezzare ancora di più questo piatto, scoprendo i segreti che si celano dietro la sua preparazione e gli ingredienti che ne costituiscono l’essenza.

    Fonduta come nasce

    La fonduta ha origini antiche che si perdono nelle nebbie del tempo, ma è universalmente riconosciuta come una specialità della cucina alpina, in particolare di quelle aree francofone e italofone che oggi corrispondono alla Svizzera, alla Francia e all’Italia. La sua nascita è frutto di una necessità pratica: quella di utilizzare il formaggio che, durante i lunghi mesi invernali, tendeva a indurirsi e diventare meno appetibile. La soluzione trovata dai pastori e dalle famiglie di montagna fu quella di sciogliere il formaggio in un recipiente, aggiungendo un po’ di vino o latte per renderlo cremoso, e utilizzarlo come salsa per accompagnare pane o patate.

    Con il passare dei secoli, la fonduta si è evoluta, arricchendosi di nuovi ingredienti e varianti. Il formaggio, cuore pulsante di questo piatto, varia notevolmente a seconda della regione: dalla Fontina in Valle d’Aosta, al Gruyère e Emmental in Svizzera, fino ad arrivare a versioni più moderne che sperimentano con formaggi diversi. Il vino, preferibilmente bianco e secco, rimane un ingrediente fondamentale, contribuendo con la sua acidità a mantenere la fonduta liscia e omogenea.

    La preparazione richiede attenzione e cura, poiché il segreto di una buona fonduta risiede nella sua cremosità e nella capacità di mantenere una consistenza omogenea senza che il formaggio si separi o diventi filante. Elementi come l’aggiunta di un cucchiaino di amido di mais sciolto in un po’ di vino e l’utilizzo di un fouet (frusta) per mescolare, sono piccoli trucchi che fanno la differenza.

    Insomma, la fonduta non è solo un piatto, ma un vero e proprio viaggio nella tradizione culinaria alpina, un esempio di come l’ingegnosità umana abbia saputo trasformare la necessità in un’arte. Per chi volesse cimentarsi nella preparazione di una fonduta, magari sperimentando con il formaggio Gorgonzola, può trovare una ricetta dettagliata a questo link: Fonduta di Gorgonzola. Come abbiamo visto, la fonduta nasce da esigenze pratiche ma si evolve in una raffinata esperienza gastronomica, testimoniando la ricchezza e la varietà della cucina alpina.

    La ricetta

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