Quando nasce la fonduta

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    Monica Rizzo
    Monica Rizzo
    Cresciuta a pane e ristoranti (letteralmente) ho scoperto presto il mondo del cibo e della cucina. Spadellatrice seriale, i miei studi alberghieri hanno affinato le mie tecniche e le mie conoscenze. Oggi finalmente posso mettere a disposizione tutto quello che ho imparato con chi come me ama cucinare. Pronti a scoprire segreti e tips per rendere perfetti i vostri piatti? E allora seguite la mia rubrica “Trucchi e consigli”.

    Quando si parla di fonduta, ci si riferisce a una delle preparazioni culinarie più affascinanti e conviviali che esistano. Questo piatto, che ha il potere di unire le persone attorno a un tavolo in un’esperienza condivisa di sapori e calore, nasconde dietro di sé una storia ricca e una tradizione che varia a seconda delle regioni. La domanda su quando nasce la fonduta non è solo una curiosità per gli appassionati di cucina e enogastronomia, ma è un tassello fondamentale per comprendere l’evoluzione della gastronomia e il modo in cui certe preparazioni si sono radicate nelle culture. Scoprire le origini della fonduta significa fare un viaggio nel tempo e nello spazio, esplorando paesaggi, usanze e ingredienti che hanno contribuito a definire l’identità di questo piatto.

    Quando nasce la fonduta

    La fonduta, nella sua accezione più nota, è strettamente legata alle tradizioni culinarie delle regioni alpine, in particolare quelle del Piemonte, della Valle d’Aosta e della Svizzera. Sebbene sia difficile stabilire con precisione una data di nascita, si può affermare che le prime forme di fonduta risalgano almeno al XVIII secolo. Questo piatto ha origini contadine e nasce dalla necessità di utilizzare il formaggio che, invecchiando, diventava duro e meno appetibile. La soluzione era di scioglierlo, aggiungendo latte o vino, per ottenere una crema calda e avvolgente.

    Con il passare del tempo, la fonduta si è evoluta, arricchendosi di varianti che riflettono le peculiarità locali. In Svizzera, ad esempio, è diffusa la fonduta al formaggio, preparata con una miscela di formaggi come il Gruyère e l’Emmental, mentre in Italia la fonduta piemontese prevede l’uso esclusivo del Fontina, un formaggio tipico della Valle d’Aosta. Ogni variante è un’espressione autentica del territorio di provenienza, delle sue tradizioni e dei suoi sapori.

    La fonduta non è solo un piatto, ma un rito sociale, un momento di condivisione che si svolge attorno a un fornello, dove ognuno intinge pezzi di pane o verdura nel calderone di formaggio fuso. È questa dimensione conviviale a renderla speciale e apprezzata in tutto il mondo.

    Per chi fosse interessato a sperimentare la preparazione di una fonduta, può seguire questa ricetta di fonduta di gorgonzola: https://www.moltofood.it/fonduta-di-gorgonzola/.

    Come abbiamo visto, la fonduta è un piatto che affonda le radici nella storia e nella cultura delle regioni alpine, divenendo con il tempo un simbolo di convivialità e di piacere gastronomico. La sua origine, legata alla necessità di non sprecare il formaggio invecchiato, ne fa un esempio di come la cucina popolare possa evolversi in una tradizione culinaria amata e rispettata. Insomma, conoscere la storia della fonduta è un modo per apprezzare ancora di più la sua ricchezza e la sua capacità di unire le persone.

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