Farine di grilli e larve (ma non solo), ecco le polpette di mammut: la carne di animali preistorici ricreata in laboratorio grazie al dna

polpette carne

Dopo le farine di grilli e larve autorizzate dall’Europa, per far fronte al fabbisogno proteico dell’umanità nel futuro, si sta aprendo un altro orizzonte: una azienda australiana leader nel settore della carne ‘coltivata’ da cellule senza la macellazione di animali è riuscita a produrre la prima polpetta di mammut, praticamente resuscitando cellule dei bestioni preistorici ormai estinti.

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Il progetto sta facendo scalpore in tutto il mondo perchè ha fatto affiorare il potenziale di questo processo tecnologico a fini nutrizionali. Una filiera che potrebbe ovviare ai rischi climatici legati all’allevamento intensivo del bestiame ritenuto responsabile del 30 per cento della emissione di Co2 sul pianeta.

La polpetta di mammut è stata prodotta da Vow Food, anche se questa multinazionale non è l’unica, visto che nel mondo ci sono già molte aziende che stanno lavorando per sostituire pollo, maiale e manzo.

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Il Guardian in un articolo ha raccontato che Vow Foods punta a mescolare e combinare cellule di specie non convenzionali per creare nuovi tipi di carne studiando il potenziale di oltre 50 specie, tra cui alpaca, bufalo, coccodrillo, canguro, pavone e diversi tipi di pesce. La prima carne coltivata ad essere venduta ai clienti sarà la quaglia giapponese, che l’azienda prevede di portare nei ristoranti di Singapore già quest’anno.

Il mammut lanoso è stato scelto perché è un simbolo della perdita della biodiversità. Nel 2018, un’altra azienda ha utilizzato il DNA di un animale estinto per creare orsetti gommosi fatti con la gelatina di un mastodonte, un altro animale simile all’elefante.

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