Farina di grillo nei cibi, proprietà nutrienti positive e rischi allergie: cosa dicono gli esperti

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    Polvere di grillo nel piatto. È arrivato il via libera dall’Unione europea che ha autorizzato l’immissione sul mercato come nuovo alimento sotto forma di polvere parzialmente sgrassata. Parliamo della specie Acheta domesticus, dell’ordine degli ortotteri – lo stesso delle cavallette – che rappresenta uno degli insetti commestibili più apprezzati in tutto il mondo. Ma cosa ne pensano gli esperti sul suo utilizzo?

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    «Già da tempo, la polvere di grillo (allergene ‘Ach d’ da ‘Acheta domesticusì) fa parte della lista degli allergeni inclusi nei test di diagnostica allergologica avanzata. A dimostrazione del fatto che gli insetti già da tempo rappresentano per l’uomo una scelta alimentare adottata su ampia scala al punto da avere perfino indotto procedure di sensibilizzazione allergica, potendo provocare, al pari di altre tipologie di alimenti animali o vegetali, eventi avversi cutanei e/o respiratori e/o intestinali in soggetti sensibilizzati». Lo spiega all’Adnkronos Salute l’immunologo Mauro Minelli, coordinatore per il Sud Italia della Fondazione per la Medicina personalizzata, e per l’aspetto nutrizionale la biologa nutrizionista Dominga Maio.

    Il parere

    «In un mondo in cui il consumo di carne su scala industriale emette nell’atmosfera una percentuale importante di CO2, un’alternativa ecologica e sostenibile può essere rappresentata dalla polvere di grillo. In particolare della specie Acheta domesticus che, appartenente all’ordine degli ortotteri – lo stesso delle cavallette – rappresenta uno degli insetti commestibili più apprezzati in tutto il mondo. Nell’ultimo decennio – ricorda Minelli – ha guadagnato popolarità in paesi come Canada, Australia e Stati Uniti. Ma anche in Inghilterra dove è possibile acquistare snack a base di grilli, come barrette o crackers». 

    Minelli evidenzia però un aspetto: «ci sarà sempre il gusto personale a far la differenza. Il piacere soggettivo del palato e, semmai, anche quella sottile e coraggiosa tentazione di assaporare un qualcosa di insolito e inedito. Magari – evidenzia – sarà stato così anche per le rane o per le lumache che, a dispetto di chi dovesse ancora ritenerle impresentabili, nella realtà dei fatti costituiscono oramai uno degli alimenti più ideali per chi volesse variare, con gusto, la propria dieta mantenendosi in forma».

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    Ma di cosa è fatta la polvere di grillo?

    «Evidenze scientifiche dimostrato che è molto ricca di nutrienti sia “macro” che “micro”, sebbene l’alimentazione del grillo influenzi la composizione nutrizionale finale dello stesso. La polvere dell’Acheta domesticus – spiega Maio – contiene, su 100 grammi di prodotto, una media di oltre 65% di proteine ad alto valore biologico, composte da catene di aminoacidi essenziali, ossia gli aminoacidi che devono essere assunti con la dieta perché non possono essere sintetizzati dal nostro organismo. Mentre tra i micronutrienti spicca il calcio, oltre a fosforo, zinco e ferro».

    «I prodotti in cui questa polvere potrà essere utilizzata per uso alimentare sono pane e panini multicereali, cracker e grissini, barrette ai cereali, pre-miscele secche per prodotti da forno. E ancora biscotti e prodotti secchi a base di pasta farcita e non farcita, prodotti a base di patate o leguminose o di verdure, pizza, pasta, prodotti sostitutivi della carne, minestre concentrate o in polvere», conclude l’esperta.

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