Che il cioccolato abbia dei fan quasi al confine della dipendenza è un fatto noto. Così come è noto che la ricerca sulle materie prime ha portato anche in questo campo a una tavolozza di ricchezza straordinaria per il palato.
Basti pensare al solo settore della pralineria dove gli appassionati possono spaziare dai prodotti dal fascino sabaudo del sofisticato negozio rétro di Moriondo e Gariglio a via Pié di Marmo alle sontuose creazioni di scuola napoletana di Gay Odin ai Parioli, dai provocatori e riusciti estremismi vegani di Grezzo in via Urbana alle tavolette di buona, antica memoria dei padri trappisti in via Appia Nuova.
Un capitolo tutto a parte lo merita il classico soufflé, a dir poco magnifico al Mirabelle dell’Hotel Splendide Royal, ma non da meno anche da Camponeschi in piazza Farnese o al vivace Simposio di piazza Cavour. Per provare una pasticceria francese non si può mancare alla boutique di Andrea De Bellis.
Altra tappa che merita è il caffè Bompiani, con combinazioni scenografiche, come con la sua Paris, trionfo di fondente e di gelée di fragola. Il “cuore morbido” di cioccolato va provato al Caffè Propaganda, o al Moma a due passi da via Veneto.
La Ricetta della torta caprese di Guido Anastasio Pugliese
Guido Anastasio Pugliese tiene a sottolineare che esistono innumerevoli versioni di questa prelibatezza, che sembra nata nel 1920 da un errore del pasticcere caprese Carmine Di Fiore, che dimenticò di mettere la farina giusta in una sua torta alle mandorle, destinata per giunta a tre malavitosi americani. Il risultato fu un tale successo che il dolce divenne un piatto diffusissimo in tutta l’isola. L’esecuzione è semplice: basta stendere in una teglia uno strato di mandorle, aggiungere tutti gli ingredienti bene amalgamati e infornare a 180 gradi per 25 minuti. Vino consigliato: Anghelu Ruju.