La pasta va nello spazio, l'obiettivo è «sostenere la candidatura Unesco della cucina italiana»

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    La missione Ax-3 riporta l’Italia e la pasta nello spazio. Dopo un rinvio di 24 ore, la partenza è avvenuta alle ore 20.30 dello scorso 18 gennaio, quando dalla rampa 39A del Kennedy Space Center, a Cape Canaveral (Florida), un Falcon 9 ha lanciato la capsula Dragon Freedom verso la Stazione spaziale internazionale.

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    Pasta spaziale

    A bordo c’erano quattro astronauti europei, tra cui il pilota Walter Villadei, colonnello dell’Aeronautica Militare Italiana. In orbita anche il primo fusillo spaziale insieme all’equipaggio, sono stati imbarcati 3 chilogrammi di fusilli Barilla.

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    La missione Barilla

    Come riporta Gambero Rosso, nel corso della missione, Barilla ha coinvolto alcuni membri dell’equipaggio nello svolgimento di esperimenti sensoriali, per meglio comprendere i bisogni legati all’alimentazione degli astronauti in condizioni estreme. La prova è stata raccontata in un diario di bordo ed è servita a capire come mantenere la pasta precotta (sarebbe impossibile bollirla in orbita) al dente per un periodo così lungo.

    «Essere parte di questa missione spaziale ci riempie d’orgoglio e ci permette di esplorare una nuova frontiera dell’alimentazione dando agli astronauti la sensazione di sentirsi un po’ a casa» è il commento di Paolo Barilla, vicepresidente del Gruppo, che sembra ammiccare al famoso claim «Dove c’è Barilla c’è casa». Anche nello spazio.

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    Obiettivo Unesco

    L’iniziativa nata dalla collaborazione tra Barilla, il ministero dell’Agricoltura, l’Aeronautica militare e Axiom Space ha una missione che va oltre la missione spaziale: sostenere la candidatura della cucina italiana a Patrimonio Culturale immateriale dell’umanità Unesco.

    Saranno tanti gli esperimenti da portare a termine, tra cui la prevenzione e la cura di malattie neurodegenerative e il monitoraggio dei pericoli provenienti dallo spazio.

    Dal ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare Francesco Lollobrigida è arrivato l’in bocca al lupo all’intero equipaggio e al pilota italiano: «Una grande sfida che ha visto Governo, Aeronautica Militare e aziende che sono vere e proprie eccellenze del Made in Italy fare sistema per portare il tricolore sempre più in alto. In bocca al lupo Walter, orgoglio italiano».

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    Record di esportazioni

    La pasta italiana conquista anche lo spazio dopo aver sbancato i mercati mondiali con il record delle esportazioni volando per la prima volta oltre quota 4 miliardi di euro nel 2023, grazie a un aumento del 5% rispetto all’anno precedente.

    È quanto emerge da una proiezione Coldiretti su dati Istat diffusa in occasione della partenza della missione Ax 3 di Axiom Space che porterà uno dei simboli dell’Italia a tavola in orbita per essere servita sulla tavola degli astronauti della Iss, con il cosmonauta tricolore Walter Villadei .

    A spingere – sottolinea l’organizzazione agricola – la pasta nello spazio è una filiera che dal campo alla tavola produce 3,6 milioni di tonnellate di pasta per un valore complessivo che sfiora i 7 miliardi di euro, con 200mila aziende agricole italiane impegnate a fornire grano duro di altissima qualità che però – evidenzia Coldiretti – viene sottopagato con il rischio di abbandono delle coltivazioni ed effetti dirompenti economici, ambientali e social.

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    Il consumo di pasta

    L’Italia, secondo la confederazione, è anche il Paese con il più elevato consumo di pasta per un quantitativo di 23,1 chilogrammi a testa contro i 17 chili della Tunisia, seconda in questa speciale classifica seguita da Venezuela (12 kg), Grecia (11,4 kg), Cile (9,5 kg), Stati Uniti (8,8 kg), Argentina (8,6 kg) e Iran (8,5 kg).

    La missione nello spazio- conclude Coldiretti- rappresenta un importante passo in avanti per sostenere la candidatura della cucina italiana a patrimonio dell’Unesco dopo che anche l’olio extravergine di oliva potrebbe entrare stabilmente nella dieta degli astronauti grazie al fatto che le sue caratteristiche nutrizionali e salutistiche di pregio sono rimaste inalterate secondo la sperimentazione sui campioni rientrati sulla Terra dalla Stazione Spaziale internazionale (Iss) all’inizio dell’anno, insieme all’astronauta Esa Samantha Cristoforetti, nell’ambito di un progetto inserito nel quadro dell’accordo tra l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e il Crea, in collaborazione con Coldiretti e Unaprol.

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