Biodiversità e sostenibilità in vigna, il progetto di qualità dell’Oltrepò Pavese

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    La viticoltura è uno dei settori agricoli più rilevanti in Italia. Si tratta di un settore eterogeneo, costituito in maggioranza da aziende a carattere famigliare che hanno difficoltà ad aggiornarsi. Le risorse sono limitate, eppure sono anche le più ricettive sui temi di sostenibilità e cambiamento climatico. Provano sulla propria pelle i periodi di siccità prolungata, l’aumento costante delle temperature, le alluvioni sempre più frequenti. I viticoltori quindi sperimentano, più di altri, azioni innovative per inquinare di meno, preservare il proprio patrimonio naturale, e per cercare di rispondere alle richieste e al gusto di un consumatore decisamente consapevole e sempre più attento alle tematiche ambientali.

    Ma non basta. È necessario agire in modo programmatico con scelte condivise di coltivazione e di intervento. Scelte moderne e tecnologiche. Adottando pratiche virtuose in vigneto e considerando la centralità della gestione efficiente del suolo, in modo che ogni viticoltore nel suo piccolo possa preservare negli anni la propria produzione di qualità.

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    Il Progetto Biodivigna 

    Ed è proprio per rispondere a queste esigenze che il Distretto del Vino di Qualità dell’Oltrepò Pavese, ente che nel 2022 festeggia 10 anni di attività, in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano ha pianificato 12 seminari informativi accessibili gratuitamente in streaming e in presenza e 5 attività in campo, nel periodo dal 2022 al 2024. Le attività, di circa 2h ciascuna, saranno guidate dal Professor Leonardo Valenti del Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali – Produzione, Territorio, Agroenergia, dell’Università degli Studi di Milano e Pierluigi Donna, del Sata Studio Agronomico. 

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    L’azione informativa e dimostrativa

    I seminari

    Gli argomenti che compongono queste attività informative e dimostrative sono diverse. Dalla “Viticoltura, vino e sostenibilità nella percezione del consumatore: Global Warming, Carbon e Water Footprint”, alla “Sostenibilità in campo, vitigni resistenti o tolleranti e concetto di resilienza”. Dalle “Certificazioni di sostenibilità” alla “Difesa fitopatologica”. 

    Per ogni seminario saranno disponibili on line il video, brevi dispense che schematizzano i contenuti trattati e modelli pratici per trasferire nella conduzione quotidiana dell’azienda vitivinicola le competenze acquisite.

    Le attività in campo

    Le attività in campo sono invece 5. Avranno carattere pratico dimostrativo e prevedono i rilievi sui suoli e l’esame di due siti per l’osservazione delle semine polifunzionali. Rilievi con sensori per mappatura del vigore. L’osservazione e il controllo sulla diffusione delle malattie. Infine, una degustazione di vini rappresentativi di forme gestionali diverse e improntate a modalità sostenibili di gestione dell’azienda vitivinicola.

    Il primo seminario informativo on line in diretta streaming “Viticoltura, vino e sostenibilità nella percezione del consumatore è in programma il 21 novembre 2022. I seminari e le attività dimostrative rientrano nell’accreditamento formativo di Periti agrari e enologi, con il riconoscimento di 2 crediti ad evento.

    Il primo seminario inoltre partecipa al programma di formazione professionale continua dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali per 0,25 CFP con riferimento al Regolamento CONAF n. 3/2013.

    I seminari informativi on line e i materiali saranno disponibili sul sito in una sezione dedicata  attiva da ottobre 2022. Unico canale attraverso il quale richiedere informazioni e iscriversi tramite un modulo di richiesta e dove è pubblicato il calendario degli eventi 2023 e 2024.

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    Che cosa si vuole ottenere e a chi si rivolge

    Gli obiettivi del corso Biodivigna sono molteplici. Accrescere le competenze di viticoltori e tecnici del settore vitivinicolo al fine di trasferire informazioni e buone abitudini. Introdurre pratiche agronomiche vantaggiose per gli operatori agricoli e ambientalmente rilevanti per la biodiversità. Razionalizzare l’utilizzo dei fertilizzanti e dei prodotti fitosanitari per mitigarne l’impatto sulle acque e sul suolo. Far comprendere, grazie all’integrazione tra azioni informative e dimostrative, gestualità, manualità e prassi operativa per gestire il vigneto in modo sostenibile. E, infine, puntare sul concetto di economia circolare per ridurre costi e spreco di risorse.

    Obiettivi ambiziosi ma realistici, se si basano sulla determinazione al cambiamento e all’innovazione dei singoli. Parliamo di produttori, enologi, agronomi, agrotecnici, ovvero i target a cui si rivolge il corso. L’opportunità informativa e dimostrativa offerta dal Distretto del Vino di qualità dell’Oltrepò Pavese è da considerare un’occasione da cogliere, per comprendere e assicurare la sostenibilità ambientale e economica di ogni vigneto.

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    Le voci dei protagonisti 

    Il presidente del Distretto del Vino di Qualità dell’Oltrepò Pavese, Fabiano Giorgi commenta così il Progetto BIODIVIGNA: «Prima di realizzarlo, abbiamo esaminato lo stato dell’arte della viticoltura in Oltrepò Pavese. 13.000 ettari vitati, 2000 aziende vitivinicole attive, aziende piccole e familiari – il 4% già in biologico ma molti che lavorano in maniera integrata. Sappiamo tutti ormai, infatti, che tra i filari non basta più solo produrre. Occorre creare qualità e sostenibilità.  Innovazioni e nuovi metodi di produzione più sostenibili devono e possono essere trasferiti ai viticoltori. Si tratta di un’esigenza che riguarda sì l’Oltrepò Pavese, ma anche molti altri territori del vino italiani. Siamo infatti convinti che nessuna politica di conservazione della biodiversità possa essere portata avanti in maniera locale o isolata ma debba essere il risultato di un lavoro collettivo. Da qui l’idea del progetto Biodivigna, accessibile anche in streaming da tutti, oltrepadani e non».

    Pierluigi Donna, agronomo, prosegue: «Tra gli argomenti selezionati per i seminari informativi e le azioni dimostrative abbiamo riservato un posto centrale alla gestione del suolo. Il tipo di terreno e la sua gestione hanno, infatti, effetti importanti sulla qualità e il carattere del vino e, a lungo termine, sui profitti del vigneto. I viticoltori necessitano di strumenti affidabili, veloci e facili da usare – come quelli che intendiamo sperimentare all’interno di questi seminari informativi – per poter valutare le condizioni del terreno e gestire in modo sostenibile il proprio patrimonio viticolo, in quanto punto di partenza dell’intera filiera».

    Conclude Armando Colombi, Responsabile del Progetto: «Il Distretto del Vino di Qualità dell’Oltrepò Pavese e l’Università degli Studi di Milano attraverso il Progetto BIODIVIGNA realizzano un percorso volto a contribuire sia allo sviluppo delle zone rurali sia all’innovazione del settore vitivinicolo, puntando all’interazione e al dialogo tra specialisti, ricercatori, tecnici, operatori e imprenditori, facilitando la condivisione di esperienze positive».

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